L’Assunzione della Vergine Maria
Storia e Festa
«Con quali parole spiegherò il tuo mistero?», si chiese S. Teodoro Studita (759-826) parlando della dormizione della Madre di Dio, «la mia mente è in difficoltà, è un mistero insolito e sublime, che trascende tutte le nostre idee. Non trovo nient’ altro di simile, cui possa paragonarsi, onde offrirne subito un saggio dalle cose che capitano, ma solo dalle cose che sono sopra di noi. Fu precisamente nel tuo ineffabile parto che mutasti l’ ordine della natura: quando mai, infatti, si è udito che una vergine abbia concepito senza seme? Colei che diviene madre partorendo rimane vergine incorrotta, perché Dio era quello che veniva generato. Così nella tua dormizione vitale, differenziandoti da tutti gli altri, tu sola a buon diritto rivesti la gloria della persona completa di anima e di corpo».
Queste parole possono essere considerate un piccolo saggio dell’ importanza e della portata teologica che questa festa riveste nelle Chiese di tradizione bizantina.
La festa dell’ Assunta sembra, infatti, essere di origine orientale; resta tuttavia, incerta e discussa tra gli studiosi sia la località in cui si è sviluppata, sia il tempo. Sono state, quindi formulate delle ipotesi.
La più accreditata si fonda sulla notizia riportata da un Lezionario georgiano del sec. VIII, che tuttavia sembra rispecchiare usanze liturgiche di Gerusalemme risalenti ad almeno un secolo prima, che il 15 agosto si celebrava una festa mariana nella chiesa fatta costruire dall’imperatrice Eudocia sul Getsemani, poiché in questa chiesa veniva indicato il sepolcro della Vergine.
Nella tradizione liturgica la solennità dell’ Assunta è la più antica e tra le più importanti celebrazioni in onore di Maria. Inizialmente si celebrava la Madre di Dio in generale, e solamente in un secondo tempo, si fece strada l’ idea per ricordare la sua santa morte, che in greco viene denominata “dormizione della Madre di Dio” “Koimesis tes Theotocu”.
La terminologia per designare la festa è stata varia, ma è opportuno porre in debito risalto che il termine proprio bizantino per designare la celebrazione è “Koìmesis” (Dormizione). Assunzione deriva dal sostantivo latino “assumptio” (accoglienza) e prima ancora dalla radice verbale latina “ad/as-sumo (prendo
per me, accolgo). Nel linguaggio teologico cristiano designa il fatto che Maria è stata presa e accolta nella sfera della vita celeste ad opera della potenza divina.
Le tracce nella tradizione più antica
Ecco, in breve, le principali tappe storiche della fede nell’ Assunzione di Maria.
Mancando un’ esplicita e diretta testimonianza della Sacra Scrittura circa l’ Assunzione di Maria, e non essendoci nella tradizione dei primi tre secoli un qualsiasi tipo di riferimento al destino finale della Vergine, anche perché non si era ancora precisata una sicura dottrina sul destino finale dell’ uomo, le prime indicazioni si hanno tra la fine del IV sec. e la fine del V: dall’ idea di S. Efrem, secondo cui il corpo verginale di Maria non ha subito dopo la morte la corruzione, all’ asserzione di Timoteo di Gerusalemme che la Vergine sarebbe rimasta immortale, poiché il Cristo l’ avrebbe trasferita nei luoghi della sua ascensione; dall’ affermazione di S. Epifanio (377) che la fine terrena di Maria fu “piena di prodigio” e che quasi certamente Maria possiede già con la carne il regno dei cieli, alla convinzione espressa nell’ operetta siriaca Obsequia B. Virginis che l’ anima di Maria, subito dopo la morte, si sarebbe riunita nuovamente al suo corpo. Dopo la solenne proclamazione del Concilio di Efeso (431), che dichiarava Maria Madre di Dio, il culto verso di Lei cominciò ad estendersi sempre più con la dedicazione di chiese o edicole in suo onore.
Ė alla fine del V secolo che i critici fanno anche risalire i più antichi racconti apocrifi sul Transito di Maria, che, sottolineando l’ idea d’ una morte singolare della Madre di Dio, rappresentano l’ elemento primordiale dal quale si svilupperà successivamente il discorso attorno all’ assunzione. Si riferiscono episodi prodigiosi che precedettero, accompagnarono e seguirono la dipartita di Maria da questo mondo. In tal modo e con questo contenuto la celebrazione mariana del 15 agosto comincia a diffondersi sempre più nella Chiesa.
Comunque si ha notizia che fu l’ imperatore Maurizio (582-602) ad ordinare la celebrazione di questa ricorrenza in tutto l’impero al 15 agosto. A partire da quest’ epoca troviamo che i maggiori teologi, poeti, oratori sacri celebrarono le meraviglie di questa memoria tanto da farci intendere che la Dormizione della Madre di Dio era ben presto divenuta la festa mariana più importante della grande Chiesa bizantina. Fin dal tempo di S.
Teodoro Studita fu fatta precedere da un digiuno di 15 giorni, caratteristica tipica delle grandi solennità. Durante il quale veniva cantata un’ Ufficiatura detta “Paraclisis”, tra le più diffuse e popolari. Il termine “Paraclisis” significa tanto intercessione che consolazione: con questa supplica, infatti si impetra l’ intercessione
della Vergine presso il Signore per la guarigione delle anime e dei corpi da ogni genere di mali e si ha la consolazione di essere esauditi per i meriti della Madre celeste. Questa festa giunse in Occidente soltanto a metà del VII secolo e, come sempre presso i Latini, con maggiori discussioni e incertezze
che presso gli orientali.
Importante è stato, infine, un decreto dell’ imperatore Andronico II (1282-1328) con cui l’ intero mese di agosto è stato consacrato al mistero della Dormizione e Assunzione della Beata Vergine, festa maggiore fra quelle mariane; nell’ iconografia; nella riflessione teologica e nella pietà popolare. Ancora oggi la Chiesa bizantina, pur non accettando la definizione solenne proclamata da Pio XII, ritiene, con unanimità morale sempre più accentuata, l’ assunzione corporea di Maria come una pia ed antica credenza.
Nei secoli XI e XII la festa è celebrata in quasi tutte le Chiese e con grande devozione e manifestazioni popolari, anche se i teologi sono ancora divisi fra quelli favorevoli e quelli contrari al privilegio mariano. Cambia l’ atteggiamento dei teologi circa l’ Assunzione dalla seconda metà del secolo XV: la maggioranza di essi la insegna apertamente, affermando che sarebbe imprudente non accettarla. La festa liturgica intanto si è maggiormente estesa in quasi tutte le nazioni cattoliche, e in alcuni luoghi essa è accompagnata da manifestazioni popolari e folkloristiche molto sentite e seguite.
Nel secolo XVIII troviamo la prima petizione alla Santa Sede del padre Cesari Shguaauin (1692-1769), teologo dei servi di Maria, indirizzata al papa Clemente XIII. A questa petizione ne seguiranno molte altre, provenienti dalle diverse parti del mondo cattolico.
Estratto dal libro "Santa Maria in Guspini - Tra storia, devozione e festa" di Mons. Corrado Melis e Tarcisio Agus